sabato 4 dicembre 2010

Il fenomeno Jeff Schmidt

Mi trovo a scrivere questa recensione su Jeff Schmidt non perché sia impazzito ma perché quest’artista mi riesce talmente indecifrabile nella sua bellezza da sentire il bisogno di fare il punto della situazione. Intanto è un mancino, ma suona con le corde girate alla destra. Usa le 5 corde, sia fretless (Pedulla) sia con tasti (MTD). Il suo basso fretless ha un suono particolare, per la tastiera verniciata. Credo che la corda più bassa sia spesso accordata in Sol (lui cambia le accordature da un brano all’altro). Quindi, credo abbia un MI che è tirato a SOL, la corda più alta (sulla carta) è un DO. Il suo basso è quindi piuttosto alto, e si sente. Sul basso MTD invece ho sentito un’accordatura in FA#, anche qui lo spettro dello strumento sarà molto alto, per essere un basso, e anche qui, si sente. In ambedue i bassi, ho avuto l’impressione che usi corde con scalatura piuttosto fine. Credo che si definisca la specificità di Jeff maggiormente nel basso con i tasti piuttosto che in quello senza. Non che con il Pedulla non dimostri virtuosismo e genialità, ma la massima caratterizzazione la riscontro con l’MTD. Questo uomo slappa poco, anzi, niente. Non usa neanche il pull, cioè non solo non prende a polliciate le corde, ma non le strappa neanche con le altre dita. Eppure non si può dire che disdegni i modi percussivi, solo che questi sono esercitati in modo originale. Ad esempio, Jeff schiaffeggia le corde basse con la punta delle dita, percuote a dita unite la tastiera come se fosse un bongo, usa il tapping percussivo. In pratica usa tutte le tecniche bassistiche e chitarristiche ad eccezione del tipico slap. Perché? Un motivo potrebbe essere che non gli piace, un altro che non si addice alla sua musica, io credo che il motivo sia un altro. Lui suona con le corde sottili verso la testa e quelle gravi verso i piedi. Non mi stupisco quindi se ha preferito una slappata con il dito medio sulle corde gravi (che non è una vera slappata). Il pull invece non avrebbe molto senso, poiché in questa condizione non può essere usato come “ritorno” naturale dello slap. Credo che proprio l’inversione delle corde lo abbia allontanato dal tipico slap, ma in questo caso si sono aperte altre porte… Jeff, infatti, non deve sforzarsi molto per stoppare le corde basse, gli è sufficiente poggiare alla cieca la sua mano destra sulle corde e alla base delle dita stoppa le corde basse, mentre con la punta va a cercare le alte. Succede cioè esattamente il contrario di quanto accade ai bassisti che suonano con le corde impostate in modo tradizionale. Infatti, i bassisti si trovano spesso nella necessità di controllare le corde basse e di non stoppare quelle alte. Jeff ha sfruttato la sua caratteristica, convogliandola in uno stile personale. Controllando le corde basse in modo naturale ha invece “lasciato andare” quelle alte. Nel suo modo di suonare, infatti, si sentono spesso le note alte che corrono, durano, si danno il cambio senza interruzione, sono libere. Ecco quindi un primo “segreto” di Jeff. Una caratteristica, uno stile che non dipende solo dalla sua straordinaria estrosità, ma da un’impostazione fisica, da una strumentazione che si presenta “diversa” sotto le sue mani, poiché lui è mancino, ma suona alla destra. Nessun destro potrà mai suonare come suona lui. Potrebbe riuscire solo invertendo le corde alla sinistra. E da questo primo elemento, fondamentale, si possono riconoscere tutta una serie di caratteristiche che seguono. Infatti, avendo molta ariosità nel registro medio-alto è ovvio cercare la via degli accordi. Jeff suona molto per accordi. È un bassista, ma può tranquillamente essere scambiato per un chitarrista da chi non conosce bene gli strumenti. Questo perché il modo di suonare di Jeff è certamente molto chitarristico, specie con il basso a tasti. Non solo usa gli accordi, ma muove la mano al ponte come fa un chitarrista, suonando più corde contemporaneamente, 2, 3, 4, 5. Nonostante questo, a chi ha un po’ più esperienza musicale non può che apparire come bassista, ma molto particolare. Altra cosa, che probabilmente non è scollegabile a quanto visto fino ad ora, è il genere, la scelta artistica, cosa suonare, come suonarlo. Qualcuno vuole pronunciarsi sul genere musicale di Jeff? Che roba fa? Io proverei a definire quanto ho ascoltato come una sorta di folk nordamericano moderno, ben consapevole di non riuscire a mettere dentro questa definizione tutto il repertorio di Jeff ma forse buona parte dei suoi soli puri, quelli senza tracce del computer. Ma Jeff può ricordare anche musicisti come Segovia, che con il folk nordamericano non c’entra proprio. Detto questo, tanto per analisi, per il gusto della divisione, della scomposizione, che può solo aiutarci a capire quello che non è divisibile, Jeff appunto, resta inscindibile. Non ha molto senso, infatti, determinare se la sua sensibilità musicale lo ha portato al suo approccio tecnico o se il suo approccio tecnico ha determinato la sua sensibilità musicale. Si tratta, infatti, di due gambe che sono nate e cresciute contemporaneamente e hanno portato questo musicista alle sue formidabili performance. Ma non si pensi che tutto dipenda dalla tecnica. Jeff Schmidt infatti ha cuore. Ascoltandolo ho avuto la sensazione di sentire solitudine, malinconia, depressione, grandiosità, potenza. Jeff riesce a trasmettere emozioni, e, più per questo che per altro è veramente degno d’attenzione.


Autore: Edilio Ciuffardi "Kromofonica"
fonte:http://www.kromofonica.com/

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