sabato 4 dicembre 2010

Terzo tour nei balcani per i Jacinto Canek

Da Dubrovnik a Sarajevo, la band veronese impegnata a novembre in sette tappe ad alto contenuto emozionale. www.jacintocanek.com www.myspace.com/jacintocanek 06/11/08 – Cayman – Zadar (CRO) 07/11/08 – Kocka – Split (CRO) 08/11/08 – Lazareti – Dubrovnik (CRO) 10/11/08 – City Pub – Sarajevo (BIH) 13/11/08 – MKC – Skopje (MKD) tbc 14/11/08 – Klupche – Zrenjanin (SRB) 21/11/08 – Izbruh – Kranj (Slovenia) Tornare sul luogo del delitto potr� sembrare un semplice luogo comune, ma per i “Banditi” è un dovere che ha il gusto elettrizzante del piacere. Terzo tour in Est Europa per i Jacinto Canek, che tornano ad esibirsi nei club di Croazia e Slovenia e per la prima volta toccheranno Macedonia, Serbia e Bosnia Erzegovina. Grazie alla preziosa e ormai consolidata collaborazione con Stanislav Czwik, tour manager europeo dei Kultur Shock, per la band veronese sei date in altrettanti club di citt� importanti quali Zara, Spalato, Dubrovnik, Sarajevo, Skopje, Klupche e Kranj. Sul palco l’ormai riconosciuta energia coinvolgente dei “Jacinto”, per uno show incentrato sui brani dell’ultimo album Banditi, uscito a dicembre 2007, che ha riscosso numerosi e gratificanti consensi da parte di critica e pubblico a livello nazionale e internazionale. “Non potranno legarci: non avranno corda abbastanza”. Jacinto Canek [Hasinto Canèk] “E’ la giusta pronuncia del nome della band veronese, in lizza per ammodernare l’hardcore italiano”, [cit. intervista Rockstar] attingendo dalle tradizioni popolari europee per ricontestualizzarle in un genere tutto nuovo non riconducibile alla musica di altri. Quest’aria di novit� ha conquistato anche Margarita Jimeno (regista americana che ha recentemente girato un documentario sui Gogol Bordello) con la quale i “Giacinto” hanno realizzato il primo VideoClip, “Mio Nonno”, in uscita ufficiale proprio in questi giorni. ‘I Jacinto sono un altro prodotto del disagio politico e sociale italiano, ma almeno questa situazione incancrenita porta alla realizzazione di ottima musica, la sofferenza (anche solo mentale) porta a grandi riflessioni, a bruciare tutto per costruire nuovamente. Nei testi di “Banditi” si respira quest’aria: “Anche se non c’è il sermone politico non significa che non ci sia la coscienza” [Estratto dall’intervista rilasciata a RockStar Leggi qui].


Autore: cinicopress
Fonte: http://www.cinicodisincanto.it/

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